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Come la pandemia e la guerra hanno fatto volare il prezzo dell'oro e dei metalli preziosi

Le tensioni geopolitiche tra Russia ed Ucraina, terminate in un vero e proprio conflitto, hanno provocato diverse conseguenze, in termini sociali ed economici. L’invasione ha determinato un aumento di prezzi in diversi settori, con in vetta quello delle materie prime, andando a mutuare modelli globali di commercio, la produzione ed il consumo. Lo scenario corrente ha favorito l’avvento di una profonda fase di stagflazione, una situazione che prevede una crescente inflazione legata ad una bassa crescita economica, andando a diminuire il potere d’acquisto dei consumatori. Sono proprio quest’ultimi, coloro che risentono maggiormente di questa continua oscillazione dei prezzi, responsabile di una profonda crisi dell’economia nazionale. Il successivo aumento dei prezzi del cibo e dell’energia sta comportando un deciso apporto umano ed economico, andando a minare i lievi progressi che erano stati effettuati per la riduzione della povertà. L’aumento dei prezzi delle materie prime inasprisce le già crescenti pressioni inflazionistiche in tutto il mondo.

Come visto, quindi, le conseguenze della guerra si concentrano, prima di tutto, su coloro che erano già deboli.

I rincari stanno interessando diversi settori, sgretolando i margini di numerose imprese, piegate dalle condizioni attuali e da una impossibilità di sostenere le principali spese. La maggioranza delle attività risente ancora dell’ondata pandemica e le previsioni per l’anno corrente presentavano una forte base per una ripresa economica.

La continua degenerazione della guerra ha portato anche ad un aumento delle quotazioni dei metalli preziosi, in particolare dell’oro, bene rifugio per eccellenza. I valori raggiunti, nelle fasi preliminari del conflitto, hanno ampiamente superato la soglia dei 2000 dollari/oncia. Attualmente, la situazione, per quanto concerne l’oro, è tornata su livelli stabili ma non si escludono ulteriori picchi, data la forte volatilità del mercato attuale. Le conseguenti pressioni inflazionistiche determinano instabilità anche per i metalli preziosi, normalmente soggetti a lievi variazioni durante l’arco della giornata, e rispecchiano la precarietà della situazione corrente. Nonostante tutto, si dimostrano dei porti sicuri, sia per investimenti brevi che a lungo termine. Generalmente l’oro è identificato come indice di copertura geopolitica. A seguito delle attuali tensioni, questo status è stato ampiamente confermato, sottolineando il suo ruolo da fattore accelerante dei mercati finanziari.

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